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Gruppi di Cammino - perchè camminare?

Perché fare attività fisica – perché camminare?

La letteratura scientifica presenta il cammino come una forma benefica di attività fisica. L’attività fisica fa lavorare il cuore e i polmoni ed è importante ad ogni età. Il cuore e i polmoni sono muscoli e come tali per tenerli in forma occorre tenerli in allenamento. L’esercizio fisico regolare induce un effetto favorevole su tre dei principali fattori di rischio di caduta (e i relativi danni): equilibrio, tono muscolare e osteoporosi. Comporta inoltre, soprattutto negli anziani, riduzione del rischio di perdita di motilità. Nei soggetti di tutte le età riduce il rischio di una serie di malattie quali quelle cardiovascolari, il diabete di tipo II, alcuni tumori, l’osteoporosi e l’obesità. L’esercizio fisico è efficace nel controllo dello stress, riduce la depressione, rafforza l’autostima ed innalza il tono dell’umore. Quando svolto in gruppo può rappresentare una strategia efficace per migliorare sia lo stato fisico che quello psicologico delle persone.

Quali benefici possono attendermi dal camminare e dall’essere fisicamente attivo?

Il nostro corpo generalmente risponde bene all’attività fisica e camminare è una delle forme più facili. I primi miglioramenti riguardano la funzione cardiaca e polmonare, la forza muscolare, la resistenza allo sforzo, la flessibilità ed una maggiore capacità di rispondere agli stimoli. Non solo migliorerà la funzionalità, ma anche il nostro modo di sentirci, generando senso di benessere, alleviando lo stress e la tensione, migliorando la qualità del sonno.

Il cammino in sintesi induce 5 tipi di benefici individuali, più uno per la comunità:

1) Benefici per la salute:

-  Migliora la condizione fisica complessiva e il benessere mentale;

-  Aumenta la capacità di compiere lavoro fisico;

-  Aumenta l’aspettativa di vita e si riduce il rischio di morte prematura. Studi hanno dimostrato che i tassi di mortalità si sono ridotti a metà in pensionati che camminano per più di 3 chilometri ogni giorno. Anche i piccoli miglioramenti nell’efficienza fisica sono associati a un rischio più basso di morte;

-  Aumento del grado di mobilità e flessibilità delle giunture, in caso di artrosi aumenta la scioltezza delle articolazioni e si riduce il dolore. Riduce del 40% la perdita di motilità legata all’età;

-  Miglioramento delle qualità del sonno, riduzione dei livelli di ansia;

-  L’attività fisica svolta durante tutta la vita si dimostra legata alla riduzione del rischio per la malattia di Alzheimer;

-  Il cammino mostra i più bassi tassi di lesione o danno rispetto agli altri tipi di esercizio fisico.

2) Riduzione delle cadute:

La ricerca ha dimostrato che la riduzione della forza muscolare, della coordinazione, della flessibilità e dell’equilibrio sono tutti fattori di rischio di caduta nei soggetti anziani e che le conseguenze sono spesso gravi come la frattura di femore e una elevata mortalità entro i 12 mesi successivi alla caduta. L’attività fisica riduce questo rischio e mantiene l’autonomia funzionale in quanto:

-  Aumenta la forza muscolare;

-  Migliore l’equilibrio;

-  Migliora le posture (cioè le posizioni statiche che assumiamo quando stiamo fermi);

-  Migliora la coordinazione dei movimenti;

-  Pare contribuire ad irrobustire le ossa nei confronti dell’osteoporosi.

3) Riduzione del rischio di manifestazione di alcune malattie:

Si è osservato che l’esercizio fisico regolare si associa a:

-  Ridotto (del 50%) rischio di malattie cardiovascolari. Anche il cuore “si allena” durante l’attività fisica e questo lo rende più forte e in grado di pompare maggiore quantità di sangue con minore sforzo;

-  Una maggiore densità e quindi forza delle ossa. Il sorreggere il peso e l’azione meccanica dei muscoli stimola la rigenerazione delle ossa da parte delle cellule deputate alla ricostruzione. E’ questa la ragione per cui sono raccomandati, insieme al cammino, alcuni esercizi di rafforzamento muscolare;

-  Riduzione del rischio di manifestare forme tumorali (per alcune forme fino al 40%);

-  Riduzione del rischio di manifestare diabete di tipo 2 del 50%. L’esercizio contribuisce a controllare i livelli di zucchero nel sangue rendendone più efficiente l’utilizzo;

-  Riduzione del rischio di ictus: infatti è più frequente tra coloro che fanno poco o nessun esercizio fisico regolare;

-  Riduzione dell’incidenza della pressione alta (ipertensione) del 30%. Ciò appare dovuto ad un aumento della circolazione del sangue e alla dilatazione dei vasi arteriosi la cui parete è ispessita;

-  Riduzione dei livelli di colesterolo. L’esercizio accresce il colesterolo legato alle proteine ad alta densità (HDL) il cui compito è quello di togliere dalla circolazione il colesterolo “cattivo” a bassa densità;

-  Si riduce l’incidenza della obesità del 50%.

4) Maggiore sensazione di benessere:

L’attività fisica regolare contribuisce a farvi sentire meglio attraverso:

-  Riduzione dello stress, dell’ansietà. Alcuni mediatori chimici (Endorfine) vengono rilasciati nell’organismo durante l’attività fisica: sono queste che inducono senso di benessere;

-  Riduzione della tendenza alla depressione anche in rapporto al rafforzamento delle relazioni interpersonali;

-  Aumento della autostima e della capacità di attenzione;

-  Aumento della autonomia personale e della capacità di bastare a se stessi.

5) Maggior controllo del peso:

Il cammino come attività fisica aumenta il consumo energetico e, se combinato ad un certo controllo diabetico, contribuisce alla riduzione del peso corporeo. In media si riduce alla metà la percentuale delle persone obese.

6) Impatto favorevole sull’ambiente per un minor uso dei mezzi di trasporto.